Nel mondo del web ogni tanto arrivano delle nuove mode che conquistano tutti gli utenti. Ogni innovativa tendenza, ovviamente, non può non arrivare sul social network di Facebook. Le pagine bianche e blu concentrano tutte le cose più in voga del momento: particolari scritte, foto modificate in un certo modo, status e molto altro.
Vi ricordate che qualche tempo fa esplode la moda degli EPIC FAIL? Sarebbero quei quadrati neri che inglobavano delle figure che ritraevano scene completamente assurde, figuracce e scene imbarazzanti. Soprattutto Facebook era completamente invaso da queste specifiche figure e, addirittura, sono sorti anche gruppi appositi. La moda non si è ancora spenta, ma è decisamente calata.
Nell’ultimo periodo si è diffusa una nuova catena di condivisione: tutti gli utenti si divertono a pubblicare sulle proprie bacheche delle immagini che mostrano delle strane facce
disegnate in modo assolutamente abbozzato. Anche questa volta, le
figure parlano di scene assurde e imbarazzanti. Alcune fanno davvero
molto ridere, sono delle vere e proprie vignette comiche che prendono in considerazione scene di vita reale, almeno la maggior parte delle volte. Comunemente questi “visi” sono definiti “Meme”.
Realizzare scene comiche
Vi siete mai interrogati su chi disegna questi specifici omini? Per quanto siano disegnati in maniera grossolana, hanno tutti quanti uno stile simile, quindi non si tratta di molte “mani” diverse che effettuano l’opera. In realtà, la maggior parte delle persone non sa che esiste un vero e proprio generatore di queste buffe faccine!
Raggiungendo il sito ragemaker.net potrete,
in pochissimo tempo, realizzare anche voi una perfetta vignetta comica
con queste faccine Meme. Le scelte saranno quasi infinite, difatti,
sulla sinistra ci sarà una colonna dedicata solo ed esclusivamente ai
buffi visi. A prima vista vi sembrano poche? Forse non avrete notato il menu a tendina, situato nella parte superiore della colonna, che raggruppa le faccine per categoria! Potrete scegliere “Neutral”, “Happy”, “Angry”, “Sad” e molte, ma davvero tante, altre.