Per chi non conoscesse Androix86, si tratta un porting della celebre piattaforma Anroid su processori x86 di cui abbiamo già parlato qui e qui . Oggi andremo a vedere come installarlo in Dual-Boot con Ubuntu e basilarmente con qualsiasi distribuzione Linux che utilizzi Grub2 come bootloader.
Proprio perchè Androidx86 utilizza la prima versione di Grub, una volta installato esso non sarà in grado di ricoscere altri sistemi operativi che utilizzino delle stringhe di boot comprensibili da Grub2: ovvieremo a questo problema evitando di installare Grub durante l’installazione di Androidx86. Durante l’installazione, quindi, alla schermata sottostante non risponderemo < Yes > ma < Skip > :
Una volta eseguita correttamente l’installazione di Androidx86 evitando accuratamente il Grub, non avremo problemi ad entrare nel nostro Ubuntu (o in qualsiasi altra distribuzione), ma non potremo entrare in AndroidX86 se prima non andremo a modificare il file 40_custom presente nel nostro sistema, così da creare facilmente una nuova menuentry per il nostro bootloader. Digitiamo da terminale:
- gksu gedit /etc/grub.d/40_custom
andando ad aggiungere come ultime righe del file, senza modificare nulla:
#!/bin/sh
exec tail -n +3 $0
# This file provides an easy way to add custom menu entries. Simply type the #
menu entries you want to add after this comment. Be careful not to change # the
'exec tail' line above.
menuentry "Android-4.0-RC1" {
set root='(hd0,msdos3)'
linux /android-4.0-RC1/kernel quiet root=/dev/ram0 \
androidboot.hardware=eeepc \
acpi_sleep=s3_bios,s3_mode \
SRC=/android-4.0-RC1 \
SDCARD=/data/sdcard.img
initrd /android-4.0-RC1/initrd.img
}
in questo modo:
Ora, queste stringhe che abbiamo appena inserito vanno accuratamente personalizzate in base a dove è installato il vostro sistema operativo. Per primo definiamo con precisione da quale partizione effettuare il boot, nella riga:
hd0 identifica il vostro hard disk: hd0 sta per sda, così come hd1 sta per sdb, hd2 sta per sdc, e via discorrendo; lo zero dopo la virgola, invece, identifica il numero della partizione: se ho installato Androix86 su sda2 scriverò (hd0,2), se invece l’avessi installato su su sdb5 scriverò (hd1,5), e via discorrendo.
Per verificare la nomenclatura corretta della vostra partizione potete eseguire da terminale il comando:
in modo da esserne sicuri e non incappare in errori.
In secondo luogo andremo a modificare la voce
nel caso non avessimo usato la prima release candidate di Ice Cream Sandwich. Basterà cambiare la voce con il nome della versione utilizzata (/android-3.2-RC2/ ad esempio).
Infine modifichiamo la voce:
qualora avessimo utilizzato l’immagine asus_laptop, semplicemente sostituendo eeepc con asus_laptop, ossia
hardware=asus_laptop
Per ultimo andremo a rimuovere la parte relativa alla SDCard virtuale nel caso non ne avessimo creata una. Cancelliamo, quindi, la riga
Lasciate la riga intatta qualora aveste deciso di creare una SDCard virtuale.
Se volete modificando
cambierete la voce che apparirà nel menù di Grub. Ad esempio ho modificato la mia in: menuentry “Android 4.0 Ice Cream Sandwich”
Sembra faticoso, ma basta modificare correttamente queste piccole parti del testo senza toccare nient’altro per vedere andare tutto liscio come l’olio.
Una volta effettuate queste operazioni ricordiamoci di chiudere il file salvando le modifiche.
Non ci rimane che rendere eseguibile il file e aggiornare Grub2, ossia dare da terminale il seguente comando:
sudo chmod +x /etc/grub.d/40_custom && sudo update-grub
E’ tutto! Con questa configurazione vi basta riavviare il vostro pc e selezionare da GRUB2 il sistema operativo che preferite (in alcuni casi dovrete premere e tenere premuto il tasto SHIFT per visualizzare il menù di Grub2, così da poter scegliere Androidx86, altrimenti il boot sarà eseguito da Linux).
Personalmente trovo ottimale Androidx86 sul mio netbook per navigare, controllare la posta, il vostro social network preferito ed utilizzare qualche applicazione divertente, visto e considerato anche il bassissimo consumo della batteria che richiede. Con un semplice Ctrl+Alt+Canc posso in pochi secondi ritrovarmi nel mio Ubuntu e sfruttarne tutta la potenza e la produttività.