Gli sparatutto in prima persona, o FPS, sono i videogiochi considerati i sovrani del mondo del gaming su PC.
Le frenetiche partite online, la precisione ottenuta dalla
combinazione di mouse e tastiera e il comparto grafico che spinge a
fondo i processori e le schede video fanno sicuramente la loro parte.
Nel corso degli anni tuttavia questi giochi d'azione hanno generato
un sottogenere, che si è moltiplicato in massa ed ha ottenuto un
discreto successo anche su console. Stiamo parlando degli sparatutto in terza persona.
L'inquadratura da dietro le spalle, i sistemi di copertura dinamica e
la maggiore cura nella realizzazione del protagonista del gioco hanno
finito per appassionare un vasto numero di videogiocatori. Gli
sviluppatori hanno fiutato l'enorme potenziale di questo genere e hanno
creato una moltitudine di varianti, come i celebri titoli sandbox
di Rockstar (GTA e Red Dead Redemption) o i giochi più stealth e
d'infiltrazione, come Metal Gear Solid e Splinter Cell, che hanno finito per creare un genere di videogame quasi a sé stante.
Vanquish realizzato dai talentuosi sviluppatori di PlatinumGames (gli stessi autori di MadWorld per Wii e Bayonetta per PS3 e Xbox 360).
Questo videogioco vi metterà nei panni di Sam Gideon, un uomo con
un'armatura piena di stile e diabolicamente potente. Di solito negli
sparatutto futuristici si può fare affidamento ai jetpack, per librarsi
sopra i nemici e sterminarli dall'alto in libertà.
Vanquish invece vi dà la possibilità di scivolare come dei pazzi a velocità stratosferiche, per aggirare i nemici e sorprenderli alle spalle. Che ci crediate o no riesce a essere più divertente che volare, provare per credere.
Dead Space Le avventure horror spesso sono confinate in castelli infestati e in città sotto attacco degli zombie. Per questo motivo Dead Space
ha sorpreso e affascinato tutti trasportando i giocatori in un universo
poco esplorato dagli appassionati di avventure da brivido: lo spazio.
I giocatori sono infatti bloccati in una navicella spaziale che
pullula di mostri terrificanti. Fortunatamente potremo fare affidamento
sulla nostra fedele lama al plasma, che affetterà i nemici sfruttando i
loro punti deboli.
Alcune brillanti sezioni in assenza di gravità e all'esterno della
navicella, qualche "puzzle" elementare che sfrutta una sorta di
telecinesi e il potere di rallentare i nemici differenziano leggermente
il gameplay rispetto alla concorrenza, ma il vero punto di forza di
questa saga è senza dubbio l'atmosfera intrisa di orrore e la sensazione di trovarsi costantemente in pericolo, anche in una stanza apparentemente sicura.
Resident Evil 4 Continuiamo la nostra classifica con un altro titolo dell'orrore, per la precisione Resident Evil 4, il capitolo che ha letteralmente sconvolto la saga.
Con questo quarto episodio Resident Evil è infatti passato dall'essere
un "semplice" survival horror a un vero e proprio sparatutto in terza
persona, senza disdegnare la componente horror.
Il primo passo è l'abbandono delle celebri inquadrature fisse.
Ora infatti la telecamera segue l'azione da dietro le spalle del
protagonista, in modo molto dinamico. La presenza di un maggior numero
di nemici e di un arsenale che comprende molte più armi rispetto al
passato rispecchia ulteriormente la volontà degli sviluppatori di
passare a una tipologia di gioco più orientata all'azione.
Ancora oggi questo capitolo rappresenta un episodio molto
controverso di tutta la saga, a metà fra l'adorazione dei fan che ne
hanno apprezzato ogni singola caratteristica e fra gli appassionati che
invece hanno condannato le scelte degli sviluppatori, soprattutto per
la mancanza di zombie nella loro concezione più classica. Noi non ci
pensiamo e ci godiamo le atmosfere tenebrose del gioco, pronti a far
fuoco su ogni cosa in movimento.
Syndicate
utilizzerà solo ed esclusivamente il linguaggio videoludico degli
sparatutto in prima persona e proporrà un livello di difficoltà più alto
del solito per offrire una giocabilità molto fluida incentrata sulle
vicende vissute da Miles Kilo, un agente della mega-multinazionale
Eurocorp impiegato dai suoi superiori in una serie di missioni segrete
volte a destabilizzare le compagnie avverse che, in questo ipotetico
2069, si sono spartite il controllo delle varie regioni del pianeta.
Lost Planet è lo sparatutto in terza persona fantascientifico per eccellenza.
Questo titolo vi mette nei panni di un soldato su un pianeta ostile,
pieno di enormi insettoidi pronti a ridurvi in poltiglia.
La particolarità di questo gioco è senza dubbio la possibilità di
combattere contro mostri giganteschi da soli o in modalità cooperativa
con i propri amici. In questo modo il divertimento aumenterà
esponenzialmente, soprattutto dopo aver trovato il punto debole del
nemico che vi ostacola la strada.
Aggiungete alla ricetta
un'ambientazione ricca di sconfinate e pericolose distese di ghiaccio e
capirete perché siamo rimasti affascinati da questo titolo.
Max Payne è stato un titolo che ha influenzato la storia dei videogiochi.
Non solo per merito dell'ambientazione matura e di una storia di alto
livello, ma anche perché ha introdotto per la prima volta il bullet-time
nei videogiochi, il famoso effetto rallenty che permette di prendere
con calma la mira e di uccidere i nemici in modo spettacolare e
altamente coreografico.
L'uscita del terzo capitolo di questa saga è un'ottima occasione per
celebrare anche i primi indimenticabili episodi, e magari per farci
una partita… Giusto per tenersi in allenamento!
Tomb Raider Nel lontano 1996, quando il primo Tomb Raider ha fatto la sua
comparsa sul mercato era facile dare una risposta a questa domanda: Tomb Raider era un gioco "alla Tomb Raider".
Il successo ottenuto da questo titolo è infatti nato anche grazie al
suo approccio innovativo, fatto di un misto di esplorazione, enigmi e
sparatorie.
Tuttavia le doppie pistole di Lara Croft col tempo sono diventate
una vera e propria icona, al punto da diventare un punto di riferimento
per tutti i capitoli della saga. La bella esploratrice è cambiata con
il passare del tempo, ma le doppie pistole sono rimaste sempre
identiche, così abbiamo deciso di premiare il primo capitolo della saga
con un posto in classifica.
Kill.Switch Nel 2004 Kill.Switch
ha dato via a una sorta di rivoluzione nel mondo dei giochi d'azione,
introducendo alcuni elementi di gioco che ancora oggi si trovano nella
maggior parte degli sparatutto in terza persona.
Stiamo parlando della possibilità di ripararsi dietro agli elementi decorativi dei livelli (come
le pareti, i muri, i pilastri, i mucchi di detriti, ecc.) mediante la
semplice pressione di un pulsante e dell'inquadratura leggermente
decentrata verso un lato, diventata anch'essa uno standard dei titoli
odierni.
Kill.Switch ha di fatto plasmato il genere degli sparatutto in terza
persona come li conosciamo oggi, ma la storia purtroppo non ricorderà
il suo nome in eterno. Per colpa di un eroe senza personalità e di una
sceneggiatura orribilmente banale, Kill.Switch è finito presto nel
dimenticatoio, anche se il gameplay offriva molti spunti interessanti
oltre a quelli già citati. Che occasione sprecata!
Gears of War è stato un gioco importantissimo per il successo di Xbox 360. Da solo è riuscito a spingere le vendite della console
e ad attrarre un gran numero di giocatori verso questo dispositivo.
Niente male per un titolo che praticamente è sbucato fuori dal nulla.
Il
gioco di Epic Games combina le qualità degli sparatutto in soggettiva
con una visuale da dietro le spalle e un sistema di coperture ben
strutturato. Il primo episodio ha fatto conoscere al mondo l'eroe della saga, Marcus Phoneix. Da allora milioni di giocatori si sono immedesimati in questo personaggio e nella sua lotta contro le terribili locuste.
Gears of War ha fatto la storia di Xbox 360 e sarà ricordato per il
grande dinamismo, per la sua grafica impressionante (considerando
l'hardware della console) e per aver fatto ritornare di moda il genere
degli sparatutto in soggettiva, come dimostrano i numerosi titoli di
questo tipo usciti negli ultimi anni.